I MINISTRANTI

La Parrocchia di Santa Maria, oltre che godere di un ricco patrimonio artistico – culturale, gode di un cospicuo numero di ministranti, un gruppo di ragazzi dagli otto ai venti anni, che ultimamente è andato sempre più consolidandosi.

“I ministranti […] svolgono un vero ministero liturgico: […] Bisogna dunque che tali persone siano educate con cura, ognuna secondo le proprie condizioni, allo spirito liturgico, e siano formate a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite e con ordine” (SC 29).

Alla luce di quanto espresso dal  Concilio Vaticano II e quindi dal Magistero della Chiesa, il parroco aiutato da alcuni collaboratori presi all’interno della stessa comunità, in maniera semplice ma efficace, si prodiga affinché coloro che manifestano apertamente il loro desiderio di servire all’altare, acquisiscano le conoscenze fondamentali circa il servizio da svolgere nel corso della Celebrazione Eucaristica.

Gesù Cristo ha detto:

“Chi vuol essere il primo tra voi sia il servo di tutti”. “L’Essere servo” di un ministrante significa non tanto prendere parte alla liturgia con le varie mansioni, ma partecipare ad essa attivamente non solo con gesti esteriori ma con una disposizione d’animo tale che deve portarlo ad essere umile, gioioso, semplice, disponibile, disposto insomma a vivere secondo le indicazioni del Vangelo che sono state date da Cristo stesso non solo ai discepoli ma anche alla folla. Pertanto i ministranti vanno aiutati ad immergersi nella dimensione di Cristo servo, il quale “pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Apparso in forma umana umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte…” (Fil 2,6-8).

Gesù infatti è venuto sulla terra “ non per essere servito ma per servire”.

I Ministranti sono chiamati a instaurare un rapporto di profonda amicizia con il Signore e tale rapporto si può realizzare mediante la partecipazione all’Eucarestia, accostandosi periodicamente al sacramento della Riconciliazione, pregando con cuore sincero ma soprattutto sono chiamati ad amare oltre Dio anche la loro famiglia, i loro amici, la loro scuola, la loro parrocchia ed essere in questi contesti esempio concreto di quel servizio che è proprio di Cristo. Insomma … ministranti a tempo pieno.

Un grande punto di riferimento per loro deve essere la Vergine Maria che senza nessuna esitazione ha pronunciato il proprio “si” davanti a Dio (vedi Lc. 1, 26-38). Animato da tale esempio cosi grande ogni singolo ministrante deve poter rispondere al Signore con le stesse parole pronunciate dal giovane Samuele, il quale alla chiamata del Signore rispose subito: “Parla perché il tuo servo ti ascolta” (Sam 3, 10).

All’interno della parrocchia quindi viene data la possibilità ai ragazzi di periodici incontri di formazione circa gli aspetti appena messi in evidenza, viene data loro la possibilità di confrontarsi con i più grandi e con i loro coetanei e di chiedere informazioni e aiuto qualora trovino qualche piccola difficoltà.

Partecipano in gran numero alla messa domenicale delle 10.00, sono presenti nelle solennità più importanti dell’anno liturgico.

Dal punto di vista ricreativo vengono loro proposte delle uscite al fiume o in campagna. Dimostrano però maggiore presenza e partecipazione alle partite di calcio e ai momenti di condivisione durante i quali tutti insieme mangiano una pizza.

Si ritiene di grande importanza educativa il fatto di non ridurre il gruppo ministranti ad una realtà chiusa, pertanto si avverte una grande apertura verso gli altri gruppi ministranti presenti in diocesi e ai convegni diocesani dei ministranti, in occasione dei quali, attraverso momenti di preghiera e di gioco si realizza un clima di fraternità, di gioia e di amicizia anche con i ministranti che appartengono alle varie parrocchie della diocesi.

a cura di Roberto Maio

LA CATECHESI

La catechesi dei ragazzi e dei giovani viene svolta in parrocchia da 11 catechisti. Nella loro vita quotidiana essi esercitano varie professioni: insegnante, impiegato, libero professionista etc. Dedicano il loro tempo libero alla formazione cristiana dei ragazzi e dei giovani, con competenza, preparazione ma soprattutto con entusiasmo, gioia e amore.

I catechisti sono affiancati da alcuni giovani che svolgono attività di supporto e di animazione con canti, giochi, drammatizzazioni e quant’altro possa rendere più piacevole ed accessibile le catechesi stessa.

Entrambi, catechisti ed animatori, sono periodicamente seguiti e aggiornati con corsi di formazione e catechesi mirate, sia dalla parrocchia che dalla diocesi.

GLI INCONTRI DI CATECHESI

Gli incontri di catechesi si svolgono una volta alla settimana, nella giornata del sabato, dalle ore 15.30 alle ore 16.30 per un periodo che va da ottobre a maggio.

Gli anni di formazione dei ragazzi e dei giovani sono sei:

– Il primo ed il secondo in preparazione al sacramento della Riconciliazione;

– Il terzo in preparazione al sacramento dell’Eucaristia;

– I successivi tre anni in preparazione al sacramento della Confermazione;

Inoltre i giovani, dal dopocresima in poi, vengono seguiti e formati con incontri settimanali, il sabato pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 18.00. Infine, l’arciprete parroco Don Enzo Calà, sia in occasione dell’avvicinarsi dell’amministrazione dei sacramenti dei ragazzi, sia in momenti di forti e particolari ricorrenze ecclesiastiche svolge degli incontri di catechesi agli adulti.

a cura di Graziella Rubbino

IL GRUPPO GIOVANI

Circa 13 anni fa, nasce nella nostra parrocchia la pastorale giovanile. Sin dalla nascita, lo scopo dell’iniziativa è quello di educare i giovani al rispetto reciproco ma soprattutto all’ascolto della parola di Gesù.

Attualmente il gruppo giovani è formato da circa 35 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni. Il gruppo si riunisce tutti i sabati dalle 16.30 alle 18.00 presso l’Opera De Quatris per discutere insieme di argomenti scelti dai ragazzi o dagli stessi animatori.

Durante il periodo di Avvento e di Quaresima si organizzano giornate di spiritualità per permettere ai ragazzi di conoscersi meglio e di trascorrere una giornata in allegria ma soprattutto di preghiera attraverso dei momenti di riflessione individuale.

Nel periodo estivo invece, i ragazzi, seguiti sempre dagli animatori, realizzano icone al decoupage per poi venderle e devolvere il ricavato in beneficenza. Gli incontri dell’anno si concludono con l’attesissimo Campo estivo che, come le giornate di spiritualità, permette ai ragazzi di conoscersi meglio e di conoscere ed apprezzare sempre di più la Parola di Dio.

a cura di Nunziatina Romano

IL GRUPPO LITURGICO

“ La liturgia, mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell’Eucaristia, si attua l’opera della nostra redenzione, contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa” (SC2).

La parola “Liturgia” deriva dal’unione di due parole greche: laos = popolo ed ergon = azione. Il termine leitourghià nella cultura greca veniva usato per indicare il pubblico servizio che i cittadini prestavano. Nel Nuovo Testamento questa parola viene usata per indicare il ministero dei sacerdoti ma anche il servizio di aiuto che molti altri nel contesto chiesa possono prestare.

Oltre che essere “Opera della SS. Trinità”, la liturgia è anche azione della Chiesa: pertanto “impegna i fedeli nella vita della comunità”. Esige “che i fedeli vi prendano parte consapevolmente, attivamente e fruttuosamente” (SC11).

La liturgia è “il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e la fonte da cui promana tutta la sua virtù” (SC10), quindi anche in essa si caratterizza e si esprime l’azione della Chiesa.

Essa è comunitaria perché fatta da tutti ma nello stesso tempo articolata perché tutti vi prendano parte ma ognuno con ruoli e ministeri diversi. Il gruppo liturgico insieme al parroco ha il compito di guidare i fedeli e animare le celebrazioni. Si tratta di alcune persone che, a nome della parrocchia si interessano di tutta la vita liturgica parrocchiale, e non abbiano interesse personale o secondi fini. Il gruppo liturgico oltre che conoscere le verità di fede, i sacramenti, la morale e le preghiere cristiane, deve affrontare per quanto è possibile lo studio della costituzione conciliare sulla liturgia “SACROSANCTUM CONCILIUM” e i vari aggiornamenti che la Chiesa propone su ciò che riguarda l’anno liturgico, la celebrazione Eucaristica, i sacramenti, la Parola di Dio. Esso deve riflettere sul modo in cui bisogna preparare e organizzare le varie celebrazioni e in particolare la messa domenicale. Affinché questo avvenga nel migliore dei modi è bene che i membri del gruppo liturgico si incontrino frequentemente. Non deve però diventare una realtà chiusa, anzi è chiamato a coinvolgere il più possibile i fedeli affinché questi non si sentano esclusi ma si sentano più motivati a partecipare attivamente alle celebrazioni.

Al gruppo liturgico spetta:

– Accogliere i fedeli (soprattutto i fanciulli e gli anziani);

– Invitare a proclamare la Parola di Dio a coloro i quali hanno i giusti requisiti per farlo;

– Curare la processione offertoriale invitando i ragazzi, i giovani, i catechisti e altri a portare le offerte all’altare;

– Coinvolgere i fedeli anche per quello che riguarda la raccolta delle offerte durante la messa;

Un compito non meno importante del gruppo liturgico è quello di curare l’ordine e la pulizia della biancheria adoperata per le varie celebrazioni, la manutenzione dei vasi e parati sacri ma anche il rassettamento della chiesa, della sacrestia e dei vari locali parrocchiali.

Il gruppo liturgico svolge un ministero preciso quanto prezioso all’interno di questa comunità, dove non manca la disponibilità e lo zelo di persone valide e competenti nel curare i vari aspetti appena elencati. È un  gruppo sempre presente e pronto a rispondere tempestivamente alle esigenze della parrocchia. Amante dell’organizzazione si riunisce in prossimità delle solennità e di eventi importanti delle parrocchia per preparare al meglio non solo ciò che serve per la celebrazione, ma stabilisce anche i turni dei lettori, si occupa di preparare i libretti per i canti, veglie o altri momenti di preghiera, si interessa di coinvolgere il più possibile i vari componenti della parrocchia e fa di tutto affinché si crei un clima di fraternità, di amore e di pace, segno della presenza di Cristo nella parrocchia.

Alla luce di quanto esposto il gruppo liturgico deve essere meritevole di rispetto, di gratitudine e di riconoscenza da parte di tutta la comunità  ma consapevole che ciò è nulla rispetto alla “grande ricompensa” che Cristo promette “nei cieli” (cfr. Mt. 5,12).  Incoraggiato da questa promessa, ogni singolo membro del gruppo liturgico perseveri con gioia in tutto ciò che gli viene affidato ma nello stesso tempo sia animato dalla fede e dalla carità cristiana, virtù che portano ognuno a mettersi a disposizione degli altri anche quando però può risultare faticoso e difficile.

a cura di Roberto Maio

LA CORALE POLIFONICA

La Corale Polifonica S. Maria è formata da circa trenta elementi, giovani e adulti, che si incontrano settimanalmente per conoscere ed apprendere il repertorio sacro, e talvolta anche quello profano, della polifonia antica, moderna e contemporanea. È presente nella Basilica di S. Maria Assunta di Randazzo per animare la celebrazione liturgica domenicale delle ore 11.30, le liturgie solenni e le principali festività di carattere religioso a livello cittadino.

Le sue origini risalgono alla metà degli anni ’70, quando un gruppo di giovani inizia a riunirsi nella Basilica per intraprendere un cammino di fede. Può considerarsi uno dei frutti della Missione popolare che il Clero locale ha affidato, agli inizi del 1974, ai Padri Missionari Oblati di Maria Immacolata. La Missione ha coinvolto tutte le parrocchie della città, dando un notevole impulso e vigore alle attività pastorali delle comunità parrocchiali e in particolar modo al settore giovanile. Da quella bellissima esperienza, alcuni giovani sentirono l’esigenza di curare l’animazione liturgica, iniziando a coltivare la passione per il canto. Nella prima fase, anche se non mancavano impegno e passione nel preparare i canti, le competenze musicali erano molto semplici e ruotavano intorno al suono di una chitarra ed alle voci “pioneristiche” di un piccolo gruppo di giovani che seguivano le mode e le tendenze musicali di quegli anni. Di quel primo gruppo faceva parte anche Maria Ausilia Rasano, che, dopo aver conseguito il diploma di pianoforte, diventa l’anima e l’insostituibile guida dell’intero gruppo.

Negli anni ’80, Maria Ausilia Rasano coinvolge il M° Nino Scalisi che, per oltre un decennio, sarà l’organista ufficiale della Basilica e il condirettore della stessa Corale, alla cui crescita artistica e musicale contribuisce con molta dedizione e competenza. In occasione dell’ordinazione sacerdotale di p. Nino Sangani OMI, avvenuta l’8 aprile del 1988 nella Chiesa di S. Martino di Randazzo, la Corale cura l’animazione liturgica della solenne celebrazione eucaristica. In quella circostanza, il Coro amplia il proprio organico, arricchendosi di nuovi elementi, soprattutto giovani, che danno la possibilità di elaborare i canti a più voci e di riunirsi in forma stabile.

Negli anni successivi, si intensifica l’ attività partecipando ad alcune edizioni del Raduno Diocesano di Musica Sacra e a varie rassegne di musica corale organizzate nell’ambito della provincia di Catania. Durante i periodi natalizi, nella Basilica di S. Maria Assunta e in alcuni paesi vicini, la Corale ha presentato dei concerti di musica sacra, con un vasto repertorio che spaziava dai canti medievali ai negro-spirituals, per sostenere attività di beneficenza (adozioni a distanza, sostegno ai bisognosi, altri progetti missionari). La storia della Corale è stata segnata da un’esperienza significativa vissuta nell’ottobre del 1994 quando ha eseguito i canti per la celebrazione eucaristica domenicale che la Rai ha trasmesso dalla Basilica di Randazzo, suscitando grande apprezzamento e attestati di stima da varie parti d’Italia.

Nel 1998 si inserisce il M° Francesco Lo Presti, musicista di grande talento, che diventa il nuovo organista ed affianca il M° Maria Ausilia Rasano nella direzione musicale. I suoi arrangiamenti musicali di grande impatto sonoro e dalle varie colorature, creati con l’organo o con una semplice tastiera elettronica, s’intersecano con l’armonia e la bellezza del canto polifonico e suscitano in chi ascolta un senso di ammirazione, d’incanto e di pace interiore.

Tra i principali impegni degli ultimi anni si annoverano: l’esecuzione dal sagrato della Basilica di S. Maria Assunta dello Stabat Mater di Kodàly e dell’Ave Verum di Mozart durante la tradizionale e suggestiva processione del Venerdì Santo; il concerto natalizio eseguito alla fine di dicembre 2007 insieme al Coro della Parrocchia S. Maria del Galeso di Taranto presso la medesima Parrocchia situata nel quartiere Paolo VI. La stima da sempre manifestata da p. Nino Sangani per la Corale e il suo invito a realizzare una iniziativa comune sono stati l’occasione di varcare, per la prima volta, i confini della Sicilia e l’opportunità di un proficuo confronto con una realtà musicale diversa, oltre che un bellissimo momento di condivisione e di amicizia; infine i concerti del Natale 2008, eseguiti nella Cripta della Basilica e nelle viuzze di S. Martino, il più antico quartiere di Randazzo.

La Corale Polifonica S. Maria mette al servizio della Chiesa la disponibilità dei singoli coristi e dei maestri nell’elaborare i propri canti, da quelli più semplici a quelli più complessi, e condivide, in pieno, quanto affermato in una delle appendici al repertorio nazionale di canti per la liturgia della Conferenza Episcopale Italiana: “Il canto ha capacità di penetrare, di commuovere e di convertire i cuori; favorisce l’unione dell’assemblea e ne permette la partecipazione unanime all’azione liturgica; adempie al duplice scopo che, come arte sacra e azione liturgica, gli è consono, la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli”.

a cura di Alfredo Guidotto

ASS. SOCIETA’ SAN VINCENZO DE PAOLI

CONSIGLIO CENTRALE DI RANDAZZO

” I poveri sono nostri padroni e signori…

In paradiso sono dei grandi signori

E spetta a loro aprire anche a noi la porta!”

S. Vincenzo De Paoli

Un po’ di storia

Il 29 maggio 1929, il barone Agostino Pennisi di Floristella presidente dell’allora Consiglio Particolare di Acireale propone al parroco di S. Maria la costituzione di una Conferenza di S. Vincenzo De’ Paoli. La proposta viene accettata e negli anni successivi si costituiscono conferenze anche nelle altre parrocchie. Subito dopo la guerra ogni parrocchia ha la sua conferenza e a Randazzo si forma un Consiglio Particolare che dipende dal Consiglio di Acireale che nel frattempo diventa Consiglio Centrale.

Il 5 dicembre del 2008 a Randazzo si costituisce il Consiglio Centrale che riunisce le Conferenze (piccoli gruppi) di tutte le parrocchie di Randazzo.

Finalità

La conferenza parrocchiale si propone di:

  • approfondire la propria fede e formarsi spiritualmente;
  • pregare insieme in alcune occasioni particolari;
  • aiutare chi si trova in difficoltà e dargli amicizia e sostegno;
  • raccogliere fondi con l’offerta del fiore che non marcisce in occasione dei funerali e nella ricorrenza dei morti; si raccolgono offerte anche nel periodo natalizio e in altre circostanze.

II parroco e l’assistente spirituale e guida le riunioni che si tengono tutte le volte che se ne sente la necessità. L’associazione è laica e apartitica. Si ispira agli insegnamenti di S. VINCENZO DE PAOLI e del beato FEDERICO OZANAM.

La conferenza della parrocchia S. Maria – Santuario conta undici confratelli e consorelle, che cercano di individuare le persone e le famiglie bisognose; le avvicinano, le visitano per dare conforto. Nei momenti di difficolta vengono distribuiti alimenti; la conferenza con molta discrezione e in silenzio spesso aiuta a pagare bollette , medicine, affitti. La conferenza parrocchiale assiste: persone anziane, disoccupati, familiari di persone con disagio, extracomunitari, persone in difficolta. Si distribuiscono anche indumenti donati da negozi.

A cura di Pippo Crimi